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Alleati per conciliare rispetto dell’ambiente e favorire lo sviluppo: l’impronta ambientale di quattro filiere, il marchio “Made Green in Italy” e il progetto Life Effige insieme per produzioni sempre più ecocompatibili. Ecco i primi risultati

Data pubblicazione: 22.01.2020
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Un’alleanza amica dell’ambiente e dello sviluppo economico, che aiuta le aziende e le imprese a essere più competitive e supporta i consumatori in scelte guidate da una maggiore consapevolezza. L’impronta ambientale dei prodotti (“PEF”) e il marchio “Made Green in Italy”, riservato ad aziende e produzioni che hanno dimostrato la loro sostenibilità in termini ambientali, si uniscono nell’ambito del progetto europeo LIFE EFFIGE (acronimo di Environmental Footprint for Improving and Growing Eco-efficiency), coordinato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna.

La presentazione dei risultati preliminari di questa partnership è in programma per lunedì 20 e martedì 21 gennaio a Pisa, dinanzi a una rappresentante della Commissione EuropeaFrancesca EttorreProject Adviser di EASME, Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie Imprese della Commissione Europea, in occasione della sua visita alla Scuola Superiore Sant’Anna.

Il progetto EFFIGE, finanziato dall’unità LIFE della Commissione Europea e coordinato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, coinvolge quattro filiere produttive di grande rilevanza per il “Made in Italy”, e che si riferiscono ai settori agroalimentare, a quelli che coinvolgono la lavorazione del legno e l’arredamento, le fonderie e il servizio di ristorazione. Per queste filiere produttive si sta sperimentando l’adozione della Product Environmental Tootprint (PEF), metodo di calcolo dell’impronta ambientale dei rispettivi prodotti e servizi, promosso dalla Commissione Europea con la sua raccomandazione 179/2013/UE.

“La metodologia per definire la Product Environmental Footprint - sottolineano Fabio Iraldo e Francesco Testa, docente all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna - rappresenta il metodo più evoluto e completo per calcolare l’impatto ambientale di prodotti e servizi. Non è un caso che sia stata adottata anche dallo schema italiano ‘Made Green in Italy’, che diventerà nei prossimi anni il segno distintivo delle aziende che operano nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale”.

Il progetto Life Effige, che vede come partner tecnico ENEA, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, invece mira non soltanto a sviluppare attività scientifiche di calcolo e riduzione dell’impronta ambientale dei prodotti, ma anche alla definizione di strumenti di comunicazione per valorizzare le performance di sostenibilità raggiunte. Le aziende coinvolte nel progetto hanno già completato il calcolo dell’impronta ambientale su alcuni prodotti rappresentativi dell’ambito di riferimento, individuando le principali categorie di impatto ambientale e pianificando azioni di miglioramento utili a ridurre l’impatto ambientale della produzione.

Nei prossimi dodici mesi queste azioni saranno messe in pratica e, al termine del progetto LIFE EFFIGE, sarà calcolata di nuovo l’impronta ambientale, per valutare l’efficacia delle misure intraprese e saranno sviluppati strumenti operativi per rendere il metodo di calcolo della “PEF” versatile, duttile e applicabile a tutte le imprese, specialmente a quelle di piccolo e medio dimensionamento. Oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna e all’Enea, fanno parte del progetto quattro organizzazioni in rappresentanza di altrettanti settori produttivi: Consorzio Agrituristico Mantovano per l’ambito agroalimentare e Camst per quello della ristorazione; FederlegnoArredo per quello del legno e dell’arredamento; Assofond per la filiera delle fonderie italiane.